- 27 Dicembre 2022
- Matteo Fratarcangeli
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Performance Concettuale “Da Dante ai giorni nostri una riflessione sull’esistenza”
DA DANTE AI GIORNI NOSTRI, UNA RIFLESSIONE SULL’ESISTENZA
Con l’avvento degli smartphone è avvenuto un mutamento antropologico e ha trasformato la nostra realtà in virtualità. Un mutamento così repentino che passivamente l’abbiamo fatto nostro. Ci siamo catapultati nella virtualità e con essa abbiamo cambiato le nostre abitudini e il modo di interpretarle. E la lingua? La lingua si è frammentata, ha perso la capacità di elaborazione di un pensiero per essere ricondotta alla sola delucidazione di un’affermazione. Un meccanismo superficiale di utilizzo della lingua, appiattita al quotidiano, all’attimo sfuggente del pensiero istantaneo. Anche la società si è appiattita sempre più verso il basso e il negativo degli eventi.
Al centro della nostra esistenza ci sono le emozioni, stimolarle significa dare senso alla nostra vita. Secondo il mio punto di vista il mutamento antropologico è avvenuto proprio sfruttando le potenzialità del linguaggio frammentario – tipico dei social – per stimolare le emozioni superficiali della nostra vita ed ampliare la consapevolezza di tutto è quello che è. La ricchezza del lessico astratto della nostra lingua italiana ha perso di consistenza, di quella forza capace di immaginare oltre la realtà a discapito del quotidiano che ingabbia la nostra vita. Riscoprire le potenzialità di una lingua e utilizzare le sue sfumature ha delle ricadute importanti a livello sociale ed economico, in quanto avere una padronanza della lingua permette – all’individuo – di superare la fase di stallo, di vedere l’ostacolo e gli imprevisti sotto un’altra prospettiva, di elaborare modelli esistenziali diversi. Ma la grande forza di avere una padronanza della lingua è quello di elevarsi. Invece la società di oggi si appiattisce sempre di più.
In omaggio ai 700 anni dalla scomparsa di Dante Alighieri, il padre della nostra lingua, ho creato un Recital Itinerante dal titolo “La Divina Commedia in 100 borghi”. L’intento del progetto è quello di stimolare la riflessione sull’importanza di rivivere attivamente la nostra vita perché ognuno di noi è diversamente dall’altro ma insieme siamo, seppur conservando l’originalità. E’ un concetto essenziale per riscoprire o scoprire Dante e la ricchezza della lingua poetica che è l’italiano. Omologarsi significa frammentarsi e utilizzare la lingua per il solo fine dell’affermazione; invece essere originali e creativi permette di viaggiare alla scoperta di chi siamo noi e porsi degli interrogativi essenziali alla nostra elevazione.
Ho deciso col progetto di viaggiare realmente in 100 borghi italiani con l’intento di promuovere la ricchezza e la bellezza della nostra cultura e della nostra lingua.