Cerzeto (CS) 24 Agosto 2024

Comune collinare, di origini tardo-medievali, con un’economia di tipo essenzialmente agricolo. I cerzitani, che presentano un indice di vecchiaia nella media, sono distribuiti tra il capoluogo comunale, numerose case sparse e le località Cavallerizzo, Stazione di Mongrassano e San Giacomo, in cui si registra la maggiore concentrazione demografica. Il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con differenze di altitudine molto accentuate: si raggiungono i 1.311 metri di quota. L’abitato, circondato da castagneti, è interessato da una forte crescita edilizia; situato su uno sperone, ha un andamento plano-altimetrico vario.

Storia

Fu fondata, nella seconda metà del XV secolo, da una colonia di profughi albanesi, alla quale il principe Pietrantonio Sanseverino aveva concesso un ampio territorio da coltivare. Il toponimo, “Qana” (Chiana) in albanese, riflette il termine calabrese “cerzitu, cirzitu”, ‘querceto’, da “cerza”, ‘quercia’, con l’aggiunta del suffisso collettivo -etum. Compresa nella baronia sammarchese, nel Seicento entrò a far parte dei possedimenti della nobile famiglia dei Cavalcanti. Inclusa nel cantone di Acri, ai tempi della Repubblica Partenopea, con le riforme amministrative attuate dai francesi, a principio del XIX secolo, fu dapprima inserita, quale università, nel cosiddetto governo di San Marco Argentano e poi aggregata a Cavallerizzo. I Borboni, tornati sul regno di Napoli, all’indomani del congresso di Vienna, ne fecero il capoluogo di un circondario, comprendente anche Torano Castello, San Martino di Finita, Rota Greca e Mongrassano. Annessa all’Italia unita, insieme al resto della regione, partecipò alle successive vicende nazionali e internazionali. Il terremoto dell’inizio del Novecento vi causò vari danni. L’elemento di maggior pregio del patrimonio storico-architettonico è rappresentato dalla chiesa parrocchiale, costruita nel XVIII secolo, in stile barocco.