- 3 Aprile 2023
- Matteo Fratarcangeli
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- Comuni
Torretta (PA) 30 Luglio 2024
Belvedere Francesco Di Maggio 21:30
Dal Belvedere adiacente la Scuola, in piazza Vittorio Emanuele si può osservare uno splendido panorama; questo “balcone nel vuoto” abbraccia la posizione fisica ma anche la storia di Torretta: si parte dalla valle del torrente Ciachea, poi i monti Zarcate e Columbrina, dove sono stati ritrovati i resti millenari di una misteriosa città sicana, al casale arabo di Recalzarcate, la “Turricula” medievale che proteggeva la terra baronale, continuando verso settentrione, questi monti si restringono in una sorta di gola che lascia intravedere il mare e infine ritorniamo sul nostro punto di osservazione dove un tempo c’era il famoso castello dei Tomasi di Lampedusa.
Torretta, comune di circa 3000 abitanti, sorge alle falde del Monte Canalicchi, non lontano dal Mar Tirreno e dalla città di Palermo, a 313 metri di altitudine. Dista da Palermo 18 Km., da Carini 5 Km., dallo scalo ferroviario Km. 8. Ha un territorio di 3.300 ettari, in gran parte roccioso e arido e solo in minima parte occupato da oliveti o albereti.
Nel corso della sua storia Torretta, prima come feudo, poi come baronia ha avuto la prerogativa di appartenere a famiglie tra le più nobili della Sicilia, i Grifeo, i Santapau, i Traina ed infine, per quattro secoli, i Tomasi di Lampedusa.
Fu fondata nel 1599 dal nobile Arrigo Traina (che l’acquistò da Calce rando Santapace, Signore della Contea di Capaci, che, a sua volta, la aveva acquistato da Giorgio Graffeo, cui l’aveva concessa in vassallaggio il Re Martino) la baronia del Falconiere e della Turricula o Turrecta.
Da Arrigo Trajna l’ereditò il figlio, Rev. Don Francesco, poi Vescovo di Agrigento, e da questi il fratello Giuseppe Antonio, dal quale la ereditò la figlia Rosalia, che alle sue nozze la offrì in dote a Giulio Tomasi-Caro, da Carlo lI, nel 1667, insignito del titolo di Principe di Lampedusa e Marchese della Turrecta.
Sin dalla sua origine Torretta fece parte dell’agro palermitano, e i suoi abitanti erano pure detti «cives panormitani», come si rileva da innumerevoli documenti.
Al Barone di Torretta, spettava un posto nel Par lamento Siciliano.
Nel 1820 il Casale di Torretta fu eretto in Comune auto nomo della Valle (oggi Provincia).
A poca distanza dall’abitato esiste una fonte di acqua det ta “della Favarotta», della quale Vito Amico, nel suo Dizionario Topograflco, Cars. Sic. 79, tradotto da D. Di Marzo, ediz. 1856, afferma che «gli infermi sperimentano salutare e pur gativa». Nei pressi di questa fonte si trovano profonde grotte, ricche di preistoriche stalattiti. Torretta appartiene alla Provincia di Palermo e dal 1844 all’Archidiocesi di Monreale. Prima di quell’epoca fece parte della Diocesi di Mazara del Vallo e comprendeva nel suo distretto parrocchiale anche la frazione di Sferracavallo, successivamente aggregata al Comune di Palermo.