- 3 Aprile 2023
- Matteo Fratarcangeli
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- Comuni
Torralba (SS) 22 Luglio 2024
DA DANTE AI GIORNI NOSTRI UNA RIFLESSIONE SULL'ESISTENZA - area archeologica santu antine 21:00
Comune collinare, di origine preistorica; basa la sua economia sulla tradizionale attività agricola e zootecnica. I torralbesi, che presentano un indice di vecchiaia di poco superiore alla media, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si distribuisce nel nucleo speciale di Scalo Ferroviario e in case sparse. Il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate, che vanno da un minimo di 300 a un massimo di 540 metri sul livello del mare. L’abitato si sviluppa su una collina circondata da una vasta zona pianeggiante ricca di piccoli corsi d’acqua e sorgenti. Lo stemma comunale, semipartito troncato, è stato concesso con Decreto del Presidente della Repubblica. Sullo sfondo rosso della prima sezione si rappresenta un nuraghe “al naturale”; lo smalto azzurro del secondo campo reca due bandiere, poste in croce di Sant’Andrea: da un lato quella dei d’Aragona, con il drappo a sbarre dorate e rosse, dall’altro quella dei Doria, il cui drappo, troncato d’oro e d’argento, raffigura un’aquila nera; nel terzo partito, argenteo, figurano un ramo d’olivo, verde, e una spiga azzurra, posti in decusse su una campagna erbosa su cui pascolano quattro ovini “al naturale”. La redazione non ne ha ottenuto l’autorizzazione alla riproduzione. Il toponimo, presente nei documenti medievali con la forma “Turalba”, corrisponde a ‘torre alba’, ovvero ‘bianca’. Già abitata in età preistorica, subì la dominazione romana. In epoca medievale venne aggregata alla curatoria del Meilogu. Con la fine del giudicato di appartenenza, divenne possedimento dei Doria, i quali, nel corso del 1300 si trovarono a combattere, e a vincere, contro il viceré aragonese Guglielmo de Crevellon, intenzionato a entrare in possesso del suo territorio. Passata presto nelle mani aragonesi, venne eletta a contea dal re spagnolo ed ebbe come titolare Michele Comprat. A metà del XVIII secolo venne ceduta, in qualità di feudo, ai Martinez, marchesi di Valdecanzana. Tra le vestigia del passato, di particolare interesse è la parrocchiale in stile gotico-rinascimentale, eretta nel corso del XVI secolo. Al suo interno si possono ammirare una pregevole ancona settecentesca e due tavole cinquecentesche. Altrettanto interessanti sono: i nuraghi che compongono il sito di Cabu Abbas; il nuraghe di Santu Antine; la chiesa romanica del Duecento dedicata a Nostra Signora di Cabu Abbas, caratterizzata da una sobria facciata a capanna.